File sharing, i genitori non sono responsabili

Aperto da Marco Detto Buffer, 16 Novembre 2012, 20:58:04 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Marco Detto Buffer

Una coppia tedesca è stata liberata dalla morsa dell'industria musicale, accusata di non aver evitato i download del figlio di 13 anni. La Corte Federale: averlo avvertito basta

Roma - Cosa succede se un qualsiasi membro della famiglia scarica contenuti illeciti all'insaputa del titolare dell'abbonamento alla fornitura di connettività? Nell'impianto legislativo tedesco, quest'ultimo è quasi sempre ritenuto responsabile delle condivisioni in violazione del copyright, così come accade nelle citazioni di massa avviate dai colossi dell'entertainment in terra statunitense, e in linea generale nelle disposizioni della dottrina Sarkozy.

Un giudice della Corte Federale tedesca di Karlsruhe ha però stabilito un principio che potrebbe rovesciare questo rigido assunto della responsabilità oggettiva. Una coppia di genitori è stata infatti liberata dalle grinfie dell'industria musicale locale, che in appello chiedeva oltre 5mila euro per la condivisione di 15 brani - 200 euro a brano, più 2mila euro di spese legali - sulle reti di file sharing Bearshare e Morpheus.

Padre e madre non avevano mai scaricato nulla, e infatti sotto l'egida dell'indirizzo IP incriminato agiva il figlio di appena 13 anni. In primo e secondo grado, i giudici teutonici avevano sottolineato come i due genitori non si fossero adoperati a sufficienza per prevenire lo scaricamento illecito, dunque risultando responsabili in maniera diretta delle condivisioni su Bearshare e Morpheus.

Diversa l'opinione della coppia, che avrebbe sempre spiegato al ragazzino l'illegalità di certe operazioni. La Corte Federale ha ora annullato la condanna in appello e fatto cadere il caso: non ci sarebbero "motivi ragionevoli" per stabilire che i due genitori fossero a conoscenza delle attività online. Aver raccomandato di non farlo mai rappresenterebbe un'azione di parental control nella condivisione dei file illeciti.

Fonte PI