Quando la cronaca rasenta l'umorismo

Aperto da Lucarella, 27 Settembre 2009, 23:31:02 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questa discussione.

Lucarella

Picchia marito, lo chiude in cantina e riceve amanti

Picchiava il marito, lo chiudeva in cantina lasciandolo anche senza mangiare e riceveva gli amanti. Maltrattamenti in famiglia, ma a parti rovesciate a Bussolengo, nel veronese, dove una donna ha fatto passare cinque anni di inferno al marito. Dopo l'ennesima angheria, l'uomo si è deciso a denunciare la moglie, che adesso è indagata e in attesa di una perizia psichiatrica. Lei è una donna di 44 anni che secondo l'accusa dominava completamente il marito, al quale era precluso anche l'accesso al conto corrente.
Il rapporto di coppia avrebbe cominciato a deteriorarsi cinque anni fa con le prime liti, passate rapidamente dalle parole ai fatti: secondo l'accusa, infatti, la donna avrebbe cominciato a picchiare il marito con calci e pugni e se osava ribellarsi lo richiudeva in cantina negandogli anche pranzo e cena. Fino all'ultima aggressione con un manico di coltello, da cui il marito è uscito con ematomi ed escoriazioni. Gli inquirenti avrebbero poi scoperto che la donna era arrivata a imporre al marito la presenza di altri uomini, suoi amanti. Ora è indagata per maltrattamenti, ma il Gip Laura Donati ha disposto la perizia psichiatrica - riporta l'Arena di Verona - per accertare se la donna è capace di intendere e volere.



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

E' troppo focoso: si rompe il pene

Si è impegnato troppo, ci ha messo troppa foga, e il risultato è stato che un impiegato 40enne di Treviglio, nella Bergamasca, non è riuscito ad arrivare alla fine. Anzi: è finito direttamente in ospedale. Proprio sul più bello, durante un incontro particolarmente focoso con un'amica, ha sentito un dolore fortissimo: la sua partner ha dovuto chiamare il 118, e quando l'uomo è arrivato in ospedale la diagnosi è stata impietosa: "frattura del pene".

Il "fattaccio" è accaduto domenica scorsa: l'uomo era andato al cinema con la ragazza, dopodiché insieme hanno raggiunto il suo appartamento. Il clima era ideale e la coppia ha presto raggiunto la camera da letto decisa a consumare una focosa nottata. Dopo due ore intense di effusioni i due stavano per arrivare al culmine del loro amore quando è successo l'imprevedibile.

"Non avevamo fatto niente di strano - spiega il 40enne al Giornale di Treviglio, che riporta la notizia -. Era un rapporto normalissimo che stavamo terminando, quando all'improvviso ho sentito un 'crack' e un dolore fortissimo". E il suo organo genitale si è gonfiato a dismisura, diventando nero in pochi secondi. "Poi è cominciata l'emorragia - continua l'uomo -. Io non capivo niente, pensavo di morire, mentre lei era sotto shock". A salvare la situazione è stata proprio la donna, che ha chiamato immediatamente il 118 e, in attesa dell'ambulanza, ha applicato impacchi di ghiaccio alla "ferita".

L'uomo è stato trasportato d'urgenza al Pronto soccorso, dove gli è stata diagnostica la cosiddetta sindrome della "frattura del pene": "Mi hanno detto - spiega - che si era spaccato uno dei corpi cavernosi e si era rotta anche l'uretra". Medicato, il 40enne è stato trasferito nel reparto di Urologia, dove i medici l'hanno operato per restituire la forma all'organo, rimasto piegato a causa dell'emorragia. La delicata operazione è stata un successo, e il 40enne ha potuto lasciare l'ospedale: "La lettera di dimissioni consiglia di non praticare il sesso per 35 giorni - conclude - ma non credo che riuscirò a rispettare la prescrizione medica...".



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

Vietnamita dissotterra e dorme per 5 anni vicino il cadavere di sua moglie

Un uomo vietnamita Le Van di 55 anni di Quang Nam ha dissepolto il cadavere di sua moglie morta nel 2003 per riportare i resti nel suo letto. L'uomo spiega che voleva abbracciarla nel suo letto.

Le Van doveva essere parecchio affezionato alla moglie, pare infatti che per i primi 20 mesi l'uomo abbia dormito sulla tomba di sua moglie, il freddo e la pioggia lo hanno portato a scavare un tunnel per dormire più vicino a lei, fino a quando nel 2004 non è stato scoperto dai figli che gli hanno impedito di andare alla tomba.

L'uomo ha così deciso di portare i resti di sua moglie nel suo letto e di abbellirla con dell'argilla per dare una forma più femminile all'insieme e poi vestendoli con una camicia da notte. Sono già cinque anni che ci dorme insieme.

I vicini di casa ormai da tempo hanno preso le distanze, ma a Van non sembra importare: "Faccio le cose in modo diverso. Non sono come le persone normali", avrebbe detto.



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

#138
India, l'uomo con due peni "Operatemi, voglio sposarmi"

NEW DELHI - Un uomo d'affari indiano nato con due peni vuole rimuoverne chirurgicamente uno per potersi finalmente sposare ed avere una vita sessuale normale. E' quanto scrive il quotidiano Times of India che, per ovvie ragioni di privacy, non rivela il nome del protagonista di questa vicenda.

L'uomo, 24 anni, vive nello stato dell'Uttar Pradesh, nel nord del Paese, ed è stato ricoverato in un ospedale di New Delhi questa settimana. Il suo caso, più unico che raro, è chiamato duplicazione del pene o difallia. "Un uomo con due peni funzionanti è un caso senza precedenti anche nella letteratura medica. Nelle forme più comuni di difallia uno dei due organi non è del tutto formato", ha dichiarato un chirurgo citato dal Times of India.

L'intervento per asportare uno dei due peni non sarà facile in quanto entrambi gli organi sono ben sviluppati e, affinché quello rimanente funzioni normalmente, bisogna assicurargli un afflusso sanguigno sufficiente.
Esistono solo circa 100 casi documentati di difallia in tutto il mondo, la cui incidenza statistica è quantificata nell'ordine di un caso ogni 5,5 milioni di maschi nati. La malformazione è causata da una mancata fusione di tessuti nel mesoderma, uno dei tre strati primari dell'embrione umano, dal quale originano molte parti del corpo umano.



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

Aggredita fuori da bus: "Mi hanno rubato i denti"

Elena Aronson è una ragazza di 32 anni, che dopo aver vissuto a Chicago e New York ora vive a Berkeley, vicino San Francisco, negli Stati Uniti. Da più di sette mesi, Elena sta vivendo un incubo: ha raccontato di essere stata aggredita da un uomo dopo essere scesa dall'autobus, ma nessuno le ha creduto e nessuno continua a crederle, così ha deciso di dire tutto al San Francisco Chronicle, nella speranza di trovare qualche testimone dell'aggressione di cui è stata vittima. La particolarità per cui gli inquirenti e soprattutto gli investigatori della sua assicurazione sanitaria (ha speso 15mila dollari per le cure dopo l'aggressione) non le credono è semplice: Elena sarebbe stata infatti 'derubata' dei suoi denti. Stando al suo racconto di quanto accaduto, di cui solo qualche mese dopo ha iniziato ad avere qualche ricordo nitido, Elena si trovata su un autobus, quando un uomo le si avvicinò fissandole i denti, e sussurrando 'li voglio'. "Continuava a ripetermi quanto fossero belli i miei denti, come la luna e le stelle", ha raccontato la 32enne, che ricorda solo di essere scesa dal mezzo pubblico: il ricordo successivo è quello di quando era già inginocchiata per terra, con parecchie persone intorno e la bocca sanguinante senza i due incisivi superiori. "Quando ho raccontato ciò che credo sia accaduto, in molti mi hanno riso in faccia", ha detto Elena, disperata, che ha anche cercato di fornire, seppur con difficoltà, un identikit del suo aggressore. "Io le credo, certo che le credo - ha detto l'ispettore Ray Luk, che guida le indagini - ma non sono molto ottimista sulle possibilità di prendere l'aggressore, e lo sono ancora meno sulle possibilità di farlo condannare. Anche se trovassimo i filmati delle videocamere a circuito chiuso che dimostrano che una certa persona ha seguito Elena, non possiamo dare per scontato che ci sia stata un'aggressione. Non possiamo andare davanti ad un giudice basandoci su ciò che Elena pensa che sia successo".



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

Nel sonno è una malata di sesso: "Ho paura ad innamorarmi"

Il suo è un disturbo molto raro, di cui soffrono poche migliaia di persone nel mondo: quando si addormenta, diventa una malata di sesso. Belle Floor, 32 anni di Almelo, in Olanda, soffre di sexsomnia, un disturbo che ha effetti simili al sonnambulismo, ma è più grave, perché il soggetto che ne è affetto ha dei rapporti sessuali durante la notte, da sonnambulo, rapporti che però non ricorda il giorno dopo. Belle è disperata perché non riesce a trovare l'uomo giusto per lei: i suoi ex ragazzi infatti la mollavano perché non riuscivano ad accettare il fatto che lei, la mattina dopo, non ricordasse di aver fatto sesso con loro. Il suo ex Justin, ad esempio, un operaio di 37 anni, la lasciò perché si sentiva umiliato dal suo comportamento: oltre a svegliare il suo compagno nel cuore della notte, infatti, Belle era solita masturbarsi nel sonno. "Gli dissi che era una malattia, e che non potevo farci niente, ma lui non mi ha mai creduto", ricorda Belle. "Da allora ho avuto qualche piccola storia, ma raramente ho permesso ad altri di dormire con me, proprio perché sapevo che il mio disturbo poteva creare problemi. Ho avuto seri problemi a trovare un compagno stabile, ed ho timore ad innamorarmi perché questo può sempre rovinare tutto". Belle ha scoperto di soffrire di sexsomnia nel 1999, quando proprio Justin gli chiese perché si masturbasse durante la notte. "Negai, perché non ricordavo di averlo mai fatto. Abbiamo litigato molte volte a causa di questa storia", dice. Dopo diverse visite da medici e psicologi, Belle scoprì di soffrire di questo disturbo, e da allora ha tentato, senza successo, ogni tipo di cura, compresa l'ipnoterapia. Ora però, grazie ad un sito web, è riuscita a trovare altre persone che soffrono di sexsomnia, e per lei confrontarsi con loro è stato utile. "Sapere di non essere sola è stato un sollievo - ha detto - non ci sono dati ufficiali su quante persone soffrono di sexsomnia, perché chi ne soffre lo sa solo se glielo dice il suo partner. Ora sono molto più sicura di me stessa, ho tanti amici e mi godo la mia vita".



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

Individuate delle lucciole con permesso di soggiorno firmato da Dio

Avevano un permesso di soggiorno rimato nientemeno che da Dio le lucciole fermate nella zona di Busto Garolfo dai carabinieri della compagnia di Legnano. Le donne, di nazionalità nigeriana, all'atto del controllo hanno esibito dei falsi permessi di soggiorno, intestati al "Ministero del Regno di Dio - Dipartimento della pubblica accoglienza", firmati da un parroco della provincia di Caserta.


Il lasciapassare celeste non ha valore sulla Terra - Un lasciapassare certamente divino ma che sulla Terra non è servito a salvarle da una denuncia a piede libero e, per una di loro, dalle manette. Lo speciale documento, tuttavia, non doveva esser un falso ma un banale pezzo di carta che i padri comboniani di Castelvolturno avevano rilasciato in occasione della giornata mondiale del rifugiato, celebratosi lo scorso mese di giugno. "Si tratta di un documento che non vuole avere alcuna valenza legale - ha spiegato padre Giorgio Poletti, parroco di Castelvolturno e ideatore dell'insolita iniziativa -. E' un gesto simbolico, che vuole fornire un identità a persone che, per la loro condizione di clandestini non ce l'hanno, che si sentono rifiutate. Ecco, questo permesso di soggiorno divino dice loro che Dio li autorizza a vivere. E' una posizione evangelica, non vuole provocare nessuno, anche se spesso crea qualche polemica".


In Italia migliaia di permessi fasulli con firma divina - Intanto è emerso che di questi permessi celesti ne esisterebbero parecchi. Il parroco sostiene di averne firmato circa 4.500 ad altrettanti immigrati che ora, certi di avere un pezzo da novanta alle spalle, esibiscono questo documento un po' in tutta Italia.



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

#142
Cameriera multata per aver aperto lattine di birra con le tette

Al Premier Hotel di Pinjarra in Australia una cameriera è stata multata per oltraggio al pudore ed è stata costretta a pagare la cifra di 1.000 dollari australiani. La ragazza è stata accusata per aver fatto scoppiare delle lattine tra le sue mammelle difronte ai clienti del locale.

Un'altra cameriera invece è stata multata per 500 dollari australiani per aver appeso dei cucchiaini ai capezzoli di una sua collega

Entrambe le ragazze hanno ammesso la loro colpevolezza.



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

Bambino di 4 anni si ubriaca e ruba i regali dei vicini

Trovare un bambino da solo per strada, dopo mezzanotte, mentre si beve una birra è già abbastanza sconvolgente. A quanto pare, però, il monello in questione aveva in mente di combinarne ancora di più.

Alle 1.45, dopo aver fatto il giro del quartiere, il piccolo ha deciso di suonare ai vicini. Dopo averli salutati, birra in mano, ed essersi introdotto in casa, ha avuto la bella idea di rubare i regali di Natale.

La polizia, intervenuta poco dopo, ha trovato il piccolo con addosso un vestito da ragazza, uno dei regali sottratti. Non sappiamo come abbia reagito la famiglia del piccolo unno, ma crediamo che quest'anno, per lui ci sia in serbo un bel sacco di carbone...



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

Raptus di follia, da fuoco al pene del suo amante

Un tribunale del Quebec (Canada) ha condannata una donna a 4 anni di carcere perché, nel 2001, in preda ad un vero e proprio raptus di follia, diede fuoco al pene del proprio amante. Dopo aver passato un'intera notte con il compagno la donna, Andree René, aspettò di vederlo addormentarsi per poi versargli del liquido infiammabile sugli organo sessuali.
Prima di dar inizio allo spettacolo attese però il suo risveglio: un modo originale per dire alla persona che si ama "buon giorno". La mattina successiva il poveretto fece giusto in tempo a vedere il sorriso della donna e subito dopo le fiamme sul proprio membro.
Da quel giorno l'uomo, nel frattempo deceduto per altre cause, venne seguito da uno psicologo per una comprensibile fobia: aveva paura del fuoco e non era più in grado di avere una vita sessuale normale. La donna si trova attualmente in carcere.



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

Per guadagnare 8 cm in altezza si fa spezzare le gambe in quattro punti

Nove mesi di atroci sofferenze per guadagnare otto centimetri d'altezza. È il prezzo pagato da Hajnal Ban, trentunenne consigliere comunale di Logan City, cittadina del Queensland (Australia), che ha confessato di essersi sottoposta a un'operazione di allungamento degli arti inferiori in Russia. L'intervento risale a otto anni fa, ma solo adesso la Ban ha deciso di svelare il suo passato ai concittadini. L'operazione fu dolorosissima: prima le furono spezzate le gambe in quattro punti e poi la ragazza rimase ferma in ospedale per diversi mesi mentre le sue gambe venivano allungate di un millimetro al giorno. Alla fine del trattamento la futura politica australiana misurava un metro e 62 centimetri contro il metro e 54 cm di prima dell'operazione.
INTERVENTO - L'intervento fu eseguito nella clinica ortopedica Ilizarov di Kurgen (Russia) e costò circa 40 mila dollari australiani (circa 21 mila euro). In realtà la Ban, di origini ungheresi ma nata in Israele, che vive sin da quando era piccola in Australia, aveva già raccontato questa singolare esperienza, ma anonimamente: nel 2006, con lo pseudonimo di Sara Vornamen, aveva pubblicato a proprie spese il libro God Made Me Small, Surgery Made Me Tall (Dio mi fece bassa, l'intervento chirurgico mi ha fatta diventare alta). Solo in questi giorni un network australiano ha scoperto la vera identità dell'autrice e così la Ban ha dovuto gettare la maschera. Secondo quanto ha raccontato agli organi d'informazione internazionali fin da piccola a causa della sua statura bassa ha avuto dei complessi. A scuola alcuni compagni classe la chiamavano «nana» e lei non si sentiva a suo agio. «Tante ragazzine soffrono a causa del loro peso oppure per le dimensioni del proprio naso», ha dichiarato al Times di Londra. «Io invece stavo male per la mia statura».

FELICE - Dopo anni di meditazione e studi, Ban decide di fare il grande passo e vola in Russia: «Dall'intervento fino alla completa riabilitazione è passato circa un anno e alla fine per nove lunghi mesi ho sofferto dolori atroci», ricorda la trentunenne. Inoltre la rappresentante politica ha raccontato che al tempo della sua operazione, nella clinica Ilizarov erano davvero pochi i pazienti che si sottoponevano a un intervento simile per ragioni estetiche. La maggior parte delle persone curate nella clinica infatti presentava gravi malformazioni o seri problemi di crescita delle ossa. A distanza di diversi anni la Ban non si pente della sua decisione: «Non ho affatto rimpianti, è stata una decisione che ho preso assieme alla mia famiglia», dichiara. «Ero preparata, avevo fatto ricerche e sono molto felice che alla fine sia andato tutto bene». Tuttavia dichiara che non se la sente di consigliare alle ragazze di bassa statura un'esperienza simile e soprattutto spera di non essere ricordata per sempre come la donna che allungò le sue gambe: «Voglio che le persone mi considerino per quella che sono e per il mio impegno politico».



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

Rumori "molesti", 98enne contro vicino casanova

Un'anziana, classe 1912, vedova da tempo, stanca per i continui "gridolii" a notte fonda provenienti dall'appartamento del piano soprastante, ha deciso di citare il vicino davanti al Giudice di Pace di Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, per i troppi rumori "molesti" notturni. L'uomo, un incallito scapolo d'oro quarantenne con la passione delle donne, riceverebbe molte visite nelle ore piccole. L'udienza fissata al 25 marzo 2010.

La 98enne F.M , molto in là con l'età ma evidentemente con un udito ancora finissimo, ha deciso di fare la guerra al giovane "Casanova". Così ha ingaggiato due legali, gli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona, e ha trovato tanto di testimoni: la sua badante e numerosi vicini di casa del piccolo condominio.



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

Usa, uccide il marito: festeggia e si rifà il seno

LOS ANGELES - L'accusa è di omicidio e gli indizi sono legati soprattutto al suo comportamento dopo la morte del marito, un marine avvelenato con l'arsenico. Cynthia Sommer, secondo quanto sta emergendo in un processo contro di lei in California, avrebbe ucciso l'uomo per incassare i soldi dell'assicurazione sulla vita, con i quali si è rifatta il seno e ha
organizzato una serie di feste scatenate.

IL DECESSO - Todd Sommer, un marine di 23 anni, morì cinque anni fa per quelle che all'epoca sembrarono cause naturali. Ma successive analisi hanno fatto emergere che il fegato del giovane militare presentava tracce di arsenico mille volte superiori alla norma. Le indagini hanno portato all'arresto della vedova, 33 anni, che è ora sotto processo a San Diego.

L'ASSICURAZIONE - Gli avvocati difensori hanno sottolineato come non ci siano prove che legano l'arsenico alla donna, ma l'accusa sostiene si sia trattato di un delitto premeditato per incassare una assicurazione da 250.000 dollari. È soprattutto ciò che Cynthia Sommer ha fatto dopo la morte del marito, a farle rischiare l'ergastolo. L'accusa ha chiamato in aula a deporre una serie di testimoni che racconteranno dettagli su un intervento di chirurgia plastica al seno da 5.400 dollari subito dopo il decesso di Sommer e su spese folli e festini nella casa nella base militare in California dove la Sommer viveva con il marito.


Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

Bevi e guidi a Capodanno? Per te c'è un funerale gratis

L'accordo è semplicissimo e potrebbe essere un affare (anche se la cosa dipende molto dai punti di vista). Se qualcuno ha intenzione di bere e mettersi al volante, la notte di Capodanno, può firmare un "documento" con un'impresa di onoranze funebri: in caso di incidente mortale, il funerale sarà gratis.

Si tratta di un'iniziativa di un'impresa di pompe funebri di Rome, in Georgia. "A volte bisogna ricorrere a questi estremi per attirare un po' l'attenzione della gente", dice il titolare della McGuire Jennings Miller Funeral Home. L'idea gli è venuta perché tempo fa ha perso la compagna, uccisa da un autista ubriaco. Da qui l'idea di fare qualcosa per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla pericolosità della guida in stato di ebbrezza.

L'accordo va firmato entro mezzogiorno, giovedì 31 dicembre. Nel documento bisogna scrivere che si berrà e si guiderà, la notte di Capodanno. In caso di incidente mortale, si avrà un funerale gratis: dalla bara alla lapide, persino i fiori. A oggi, però, nessuno ha accettato l'affarone. "Voglio spingere la gente a fare la cosa giusta - dice il titolare - Non penso che qualcuno arrivi a firmare".



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.

Lucarella

Caccia al ladro di sexy bambole, le rapisce e ci fa sesso

La polizia di Cairns, città nel Nord-est dell'Australia, è a caccia del responsabile di una serie di furti in un sexy shop, dove si è impadronito di bambole gonfiabili con cui "fare sesso", prima di abbandonarle in un vicolo. Secondo gli agenti lo stesso uomo è anche responsabile di tre furti con scasso nel Laneway Adult Shop e di due furti di denaro dal registratore di cassa di un locale notturno. La sua firma: il ratto del modello "Jungle Jane".

Il proprietario del sexy shop ha riferito al giornale locale che, in un primo furto, l'uomo ha rubato cinque bambole e ha fatto sesso con una di esse. Sembra avere una particolare attrazione per il modello chiamato "Jungle Jane", che ha rubato ogni volta.

"Porta via le bambole, ne gonfia una, la usa e la lascia nel vicolo", ha detto l'esercente al Cairns Post. Secondo quanto riferisce il quotidiano, il metodo seguito dall'uomo, alto e molto magro secondo immagini fugaci delle telecamere di sicurezza, consisteva nel praticare in un muro o sotto il tetto una stretta apertura, in cui riusciva ad infilarsi.

Oltre a comparire nei video di sicurezza, l'uomo ha lasciato impronte digitali ed evidenze del suo Dna, che sono stati prelevati da agenti della scientifica.



Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.